La Tavola Rotonda di Agrismart IoT

Con più di 200 partecipanti e un interessante dibattito in cui sono intervenuti esperti illustri del settore, la Tavola Rotonda del 14 gennaio 2021 organizzata da Neetra, ha rappresentato un momento di ispirazione e confronto sull’importanza dell’innovazione tecnologica applicata all’agricoltura.


Durante la Tavola Rotonda, condotta dal moderatore Vincenzo Rutigliano del Sole 24 ore e da Roberto Lorusso, amministratore delegato di Neetra sono intervenuti Giuseppe L’Abbate, Sottosegretario di Stato alle Politiche Agricole; Vincenzo Patruno, presidente Confcooperative Puglia; Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia; Giacomo Carreras, presidente dell’Ordine dei Dottori Agronomi e Forestali della Provincia di Bari; Giuseppe Ferrara, docente di Scienze del suolo, della pianta e degli alimenti all’Università di Bari; Dino Guaranella, docente del Politecnico di Bari e Presidente del Comitato Scientifico della Rete di Imprese "Da Vinci IoT".

Sostenibilità e innovazione, le parole chiave


Oggi più che mai, comprendiamo quanto sia importante ricorrere ad una agricoltura sostenibile.
Innovare non è solo un modo per favorire il progresso, ma è attualmente una necessità.
Questa la nostra sfida, questo il punto di partenza della Tavola Rotonda.
Come sostiene Giuseppe l’Abbate, “nel futuro la sola agricoltura che potremo utilizzare sarà quella sostenibile.”
In questo visione orientata all’innovazione, risulta dunque fondamentale ricorrere all’agricoltura di precisione.

In tal senso, i dati sembrano essere promettenti. Stando a quanto ci riporta Vincenzo Patruno, il valore di crescita della stessa, negli ultimi anni, è in aumento.
Abbracciare la sostenibilità implica avere una visione lungimirante, con notevoli vantaggi in termini produttivi, economici e ambientali.
Nel settore agricolo, ed in particolare prestando attenzione all'innovazione, assume grande importanza anche la formazione.

Giuseppe Ferrara riferisce che il settore primario sembra suscitare un interesse crescente nei giovani. Sempre più giovani infatti si affacciano al settore, intraprendendo corsi di studio specialistici. Ne sono esempio la Facoltà di Agraria dell’Università di Bari, che oltre alle classiche lauree triennali, propongono anche classi di laurea magistrali ad indirizzo specialistico. La formazione è un requisito imprescindibile dal miglioramento.
Innovazione e formazione, vanno dunque di pari passo.
Per quanto riguarda la realtà pugliese, costellata per lo più da piccole aziende e da appezzamenti agricoli, orientarsi verso l’agricoltura digitale, significherebbe fare un grande salto in avanti.

Investire in tecnologie all'avanguardia vuol dire aprirsi ad una preziosa opportunità. Questo per piccole aziende potrebbe in un primo momento potrebbe comportare qualche difficoltà in termini economici. Tuttavia, nel corso del dibattito emerge come, l'innovare e l'investire, possano essere più accessibili promuovendo, tra le altre cose, una cooperazione tra piccole aziende che possa permettere di accedere a fondi di sostegno e all’acquisto di gestionali utili alla pratica dell’agricoltura digitale.

Anche Coldiretti Puglia propende per una agricoltura 4.0 Savino Muraglia infatti, sottolinea l’importanza dell’accogliere la transizione digitale, non solo per implementare i risultati ma anche per preservare il territorio.
Tale passaggio, necessita inoltre di figure competenti in grado di elaborare al meglio i dati raccolti dai dispositivi, al fine di attuare le misure più adeguate. Come suggerisce Giacomo Carreras, la collaborazione tra la figura professionale dell’agronomo e l’agricoltore, assume una grande importanza, in quanto grazie alla sinergia tra lavoro, raccolta dati e interpretazione, si potrà operare con una efficace pianificazione e con interventi mirati, al fine di massimizzare i risultati. Da ciò deriva un minor impatto ambientale e una migliore qualità dei prodotti.

Dino Guaragnella sottolinea l’importanza dei dati raccolti la quale avviene, grazie alle nuove tecnologie, su più livelli e sono un elemento imprescindibile per la riuscita efficiente dell’agricoltura di precisione.

Neetra, di recente divenuta anche Società Benefit, è partner del Politecnico di Bari e del CERN di Ginevra. Perseguendo da sempre i valori della sostenibilità e della ricerca, ha messo a punto grazie alle proprie tecnologie il sistema Agrismart, un dispositivo IoT che consente di valorizzare l’azione dei prodotti delle coltivazioni seguite e di massimizzarne qualità e produzione, il tutto nel massimo rispetto dell’impatto ambientale e nel pieno rispetto del principio di sostenibilità.

Proprio riguardo al tema della Società Benefit, interviene anche Carmelo Mallia – Managing Director di Neetra - il quale evidenzia l’approccio aziendale di Neetra, che si basa sul perseguimento del bene comune. Il suo impegno infatti, è quello di creare un impatto positivo sulla società e sulla biosfera, oltre che nel proprio assetto organizzativo. Oltre a creare profitti vi è quindi un grande valore condiviso, quello del bene comune.

Successivamente Roberto Lorusso pone l’attenzione sul tema dell’Agricoltura Sociale, che è in linea con i principi del “bene comune”. L’agricoltura sociale infatti promuove l’uso terapeutico delle attività presenti in un’azienda agricola, portate avanti secondo i criteri di responsabilità etica e sostenibilità ambientale degli imprenditori agricoli.
Prima di concludere, vengono premiate le tre organizzazioni vincitrici del bando “La Puglia non è arida”, promosso da Neetra, a cui sono stati donati rispettivamente tre dispositivi Agrismart IoT.


Durante la Tavola Rotonda, vediamo il momento della consegna dei dispositivi. Ad aggiudicarsi il premio sono stati: la fondazione ITS Agroalimentare Puglia Locorotondo, la cooperativa sociale “Semi di Vita” di Valenzano e l’azienda agricola X FARM di San Vito dei Normanni.

È stato un momento ricco di condivisione ed emozioni, all’insegna di un’agricoltura che promuove bene e si adopera per esso.
La conclusione di questo dibattito ci porta a comprendere l’importanza dell’innovazione, della ricerca e della sostenibilità, nell’ottica di un bene più grande, comunitario che continuerà a generare del bene.

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